La cartomanzia: conoscere se stessi attraverso i Tarocchi

Chi non ha mai desiderato conoscere il proprio futuro?
Da sempre, in ogni tempo e in ogni luogo, l’individuo ha desiderato poter conoscere le proprie sorti guardando oltre il presente, e per questo ha interrogato le stelle, cercato segni nei fenomeni della natura, nel volo degli uccelli, esaminato i fondi di thè e caffè, o tramite la cartomanzia, ovvero l’arte di interpretare il simbolismo delle carte. E da sempre sono esistite persone dotate di speciali attitudini e capacità di soddisfare queste richieste attraverso l’arte divinatoria.

La divinazione consiste nel conoscere specifici eventi o bisogni attraverso l’interpretazione di segni non immediatamente percepibili con i cinque organi di senso.
Benché sia stata etichettata spregiativamente come magia, in realtà si tratta di una pratica che si serve del ragionamento e della capacità di interpretare le situazioni all’interno di un contesto specifico.
La sua grande diffusione ha suscitato fin dal passato numerosi studi volti ad individuare la veridicità dell’esistenza dei poteri divinatori. I maggiori ambiti nei quali la divinazione è stato oggetto di studio sono quello religioso e la parapsicologia. All’apparenza settori molto distanti, gli studi religiosi e quelli parapsicologici hanno molti punti in comune, a cominciare dal fatto che ambedue sostengono l’esistenza di dimensioni trascendenti e concordano su eventi non dimostrabili attraverso la scienza, ad esempio gli eventi prodigiosi (i miracoli) o le visioni dell’aldilà.
Una delle più diffuse pratiche divinatorie è senza dubbio la cartomanzia.

Nonostante esistano diverse tipologie di carte e si possano utilizzare anche quelle normali da gioco, la cartomanzia si identifica generalmente con i Tarocchi.
Esistono diverse varietà di mazzi. La differenza tra le tipologie di Tarocchi non risiede nel numero degli Arcani o nel loro significato, quanto nell’iconografia delle immagini.
Le origini dei Tarocchi non sono certe. L’aspetto delle figure li collocano nel Medioevo, anche se alcuni li fanno risalire agli antichi egizi e altri teorizzano il loro uso nella Cina dell’XI secolo a.c. .
Tra gli esemplari più antichi, i più interessanti dal punto di vista storico sono i Tarocchi dei Visconti risalenti al XV secolo, da molti ritenuti gli originali che hanno ispirato gli altri mazzi. Secondo le cronache del tempo, il primo mazzo di Tarocchi è stato creato da Marziano da Tortona, segretario e astrologo di corte, che ne fece dono al suo signore, Filippo Maria Visconti, grande appassionato di giochi con le carte.
Dato che i Tarocchi nascono come un gioco di intrattenimento le cui figure, impegnate in attività del tempo più o meno realistiche divertivano e insieme educavano, alcuni ritengono che sia stata questa caratteristica a generare la relazione fra i Tarocchi e la cartomanzia.

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