Billions: tutti i motivi del suo successo

Billions, serie tv tra le più attese del 2016, è un racconto del difficile e violento mondo dell’alta finanza internazionale. La sua trasmissione è fruibile al pubblico italiano su Sky Atlantic. Senza dubbio, i telespettatori che hanno nutrito grandi aspettative riguardo a questa produzione, carica di tensione e di colpi di scena, non corrono il rischio di restare delusi: fin dalla sua prima puntata, si può capire come ″Billions″ sia una serie tv ben strutturata, ben scritta e recitata in modo magistrale dai suoi interpreti principali.

Il favore del pubblico statunitense non si è certo fatto attendere: quasi subito Showtime, l’emittente televisiva americana che trasmette questo telefilm, ha commissionato una seconda stagione, in onda il prossimo anno. Vediamo insieme quali sono gli ingredienti che hanno favorito questo grande successo.

La tematica: l’alta finanza non è mai stata così attuale

Sicuramente, i meno attenti potranno sorprendersi di come un tema poco conosciuto e spesso ostico come il mondo della finanza creativa statunitense sia riuscito a colpire in modo così profondo l’immaginario collettivo.

In realtà, dopo la bolla speculativa che ha innescato la crisi economica del 2008, il popolo statunitense ha cominciato ad interrogarsi su quali siano stati i meccanismi che hanno portato all’instaurarsi di questa difficile pagina della storia americana.

Le figure dei finanzieri sono, dunque, diventate familiari, i meccanismi che sovrintendono le vite dei normali cittadini sono stati smascherati. Il quadro che ne deriva risulta, però, essere sconfortante: nessuno è davvero padrone della propria esistenza.

In molti, inoltre, hanno notato una peculiare rassomiglianza tra il funzionario interpretato da Paul Giamatti in ″Billions″ e la figura di Preet Bharara, severo procuratore distrettuale che ha mosso negli anni una guerra senza quartiere alle frodi finanziarie ed all’insider trading.

La scrittura: tre autori di ottimo livello

″Billions″ è una serie tv che può giovarsi di autori importanti, in grado di garantirle una scrittura di livello cinematografico. Brian Koppelman e David Levien, infatti, sono una coppia di autori che hanno all’attivo alcune pellicole di grande successo come, per esempio, quella di ″Ocean’s Thirteen″, di ″The Illusionist″ o di ″The Lucky Ones″. billions

Il loro contributo è senza dubbio determinante nella creazione di dialoghi mozzafiato, nella caratterizzazione di personaggi complessi e nella messa a punto di una trama imprevedibile ed affascinante. Al loro fianco troviamo Andrew Ross Sorkin: poco conosciuto al pubblico italiano, questo giornalista è una vera e propria celebrità negli Stati Uniti.

Volto televisivo di grande popolarità, Sorkin è un collaboratore della redazione finanziaria del New York Times: il giornalista si è distinto per aver seguito con puntualità e competenza la crisi finanziaria occorsa a Wall Street, il collasso della Lehman Brothers e le conseguenti politiche salva-banche portate avanti dal governo americano. Un curriculum come il suo, senza dubbio, lo hanno reso il candidato ideale per descrivere con efficacia i meccanismi economici che una serie tv come ″Billions″ ha voluto raccontare.

Una trama accattivante

″Billions″ è una serie tv che si distingue per una trama composita e suggestiva: il motore narrativo principale sembra rispondere all’archetipo dell’eterna contrapposizione tra bene e male. La sfida avviene tra Bobby ″Axe″ Axelrod, ambiguo genio dell’alta finanza pronto a tutto pur di accrescere la propria ricchezza ed il proprio prestigio, e Chuck Rhoades, procuratore distrettuale newyorchese che mira ad inquisire chiunque utilizzi le speculazioni finanziarie in modo troppo spregiudicato e creativo.

Lo spettatore più attento, però, si renderà conto che se, sulla carta, lo schieramento etico risulta essere piuttosto chiaro, la psicologia dei personaggi risulta, invece, complessa e sfumata. Difficile parteggiare fino in fondo per Chuck Rhoades: il procuratore distrettuale risulta essere troppo intransigente, spesso insensibile, talvolta crudele. Tanto inflessibile sul posto di lavoro, tanto Rhoades si rivela succube della moglie in camera da letto: la donna, su richiesta del marito, è una dominatrice aggressiva ed imperiosa.

Per contro, invece, è difficile non lasciarsi ammaliare da Axelroad: anche se è perfettamente chiaro, fin dall’inizio della prima puntata, che l’uomo è infido, calcolatore e privo di scrupoli, la sua intelligenza è spiccata e brillante, la sua famiglia è perfetta, la sua temerarietà e ammirevole.

Un cast d’eccezione

Secondo la tendenza degli ultimi anni, ″Billions″ è una serie tv che si caratterizza per aver fatto ricorso ad alcuni attori molto amati dal grande pubblico. Bobby Axelrod viene interpretato da Damian Lewis, attore inglese balzato agli onori della cronaca negli ultimi anni: nel corso della sua carriera, Lewis ha recitato in alcune celebri serie televisive come ″Band of Brothers″ e ″La Saga dei Forsyte″.

Il grande successo, però, arriva nel 2011 con la sua partecipazione a ″Homeland″: la sua interpretazione del sergente Nicholas Brody gli dona notorietà e riconoscimenti. La sua controparte in ″Billons″ non è da meno: Chuck Rhoades viene reso sullo schermo da Paul Giamatti, uno degli attori più iconici della sua generazione.

L’interprete, dopo una lunga gavetta, ottiene la fama nel 2004 con ″Sideways – In viaggio con Jack″, mentre nel 2011 riceve il Golden Globe come ″Miglior Attore in un film commedia o musicale″ per la sua partecipazione a ″La versione di Barney″, pellicola tratta dall’omonimo romanzo scritto da Mordecai Richler nel 1997.

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