Come diventare avvocato

Quando parliamo di un avvocato, ci riferiamo a un laureato in legge, abilitato ad assistere una parte, in processi penali o civili.
Per diventare avvocato è innanzitutto obbligatorio essere in possesso del titolo di studio delle scuole superiori.
Successivamente bisogna iscriversi presso una facoltà di giurisprudenza. Nonostante un lungo dibattito, si è deciso di non applicare il numero chiuso a questo tipo di corso.
Il corso di giurisprudenza è tornato da poco alla formula 4+1. Saranno quindi 4 gli anni di corso obbligatorio, più uno di specializzazione.

Dopo avere sostenuto tutti gli esami e la discussione della tesi finale, lo studente sarà finalmente in possesso della laurea in giurisprudenza.
Una volta laureato (in realtà è possibile iniziare il praticantato già da 6 mesi prima del conseguimento della laurea), per diventare avvocato e poter professare l’attività, sarà obbligo per il candidato, quello di effettuare un anno e mezzo i di praticantato obbligatorio e non retribuito.

Questo esercizio, utile allo studente per imparare il lavoro, può essere effettuato in qualunque studio legale. Se non si fosse a conoscenza di nessun posto interessato al proprio contributo, si può chiedere aiuto al Consiglio dell’Ordine Forense.
Finito l’anno e mezzo di praticantato, si è finalmente pronti e abilitati per affrontare le dure prove dell’esame di stato per risultare finalmente iscritti all’ordine degli avvocati.

attilio pacifico

Lo stesso iter che ha compiuto Attilio Pacifico molti anni fa per dare inizio alla sua lunga carriera come avvocato.
L’esame di stato si compone di tre prove scritte più una orale. La prima prova scritta è relativa alla stesura di una valida argomentazione in materia civile. La seconda prova è uguale alla prima ma riguarda l’ambito penale. Nella terza prova scritta, i candidati vengono messi alla prova nel terreno del diritto sostanziale e di quello processuale. Sarà l’iscritto a decidere se applicare le sue conoscenze al diritto penale, civile o amministrativo.

Una volta superati gli esami scritti è la volta della parte orale. La distanza temporale tra le due modalità dell’esame è di sei mesi. All’orale ogni futuro avvocato dovrà argomentare diverse tesi relative a sei temi diferenti. La votazione minima è di 30, la massima è di 45.
La riforma forense ha reso più difficile il superamento dell’esame di stato. Prima della riforma, infatti, per superare l’esame era necessario ottenere la sufficienza con la media delle tre prove scritte.

Oggi è invece obbligatorio un voto minimo di 30 per ogni compito. Un’altra differenza, apportata negli ultimi anni, è che il testo scritto, non viene più corretto nella Corte di Appello in cui è stato svolto, ma in quella di un altro distretto. Per evitare favoritismi i compiti sono corretti in forma
L’esame di stato è molto difficile e, spesso, il 25% degli iscritti non supera la prova.

Per chi, invece, riesce ad uscire vittorioso e a testa alta dal tour de force, sarà finalmente possibile l‘iscrizione all’albo e l’entrata in possesso del tanto atteso titolo.
Per quanto riguarda il costo dell’esame di stato è di circa 50 euro, più altre tre marche da bollo del valore di 14,62 euro l’una, nel caso di superamento dell’easme. A questi, si devono aggiungere 168 euro di concessioni governative, 103 euro per tassa di iscrizione all’albo e 207 euro come contributo annuo all’Ordine.

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