Quando capita di vedere una di quelle locandine che sono affisse in ogni dove e su ogni muro in cui c’è il fantastico domatore con tutina bianca e paillettes che tiene a bada la tigre, il leone od il cobra gigante dobbiamo chiederci come sia possibile chiamare quella cosa intrattenimento!
A parte tutta la scena che di elegante ha bene poco, potremmo andare a chiedere all’elefante se gli piace andare in bicicletta o al delfino se non prova fastidio a portare in groppa l’addestratore.
Cosa mai può esserci di divertente a vedere un essere vivente mortificato nel corpo e nello spirito? Perché mai le persone dovrebbero pagare un biglietto d’ingresso per assistere a tutto ciò? Se l’è chiesto anche la nota blogger di LoveAnimals.IT, Silvia Poltri, in questo articolo. Ma nonostante tutto questi tendoni rossi e blu, così kitsch e che odorano di fieno e popcorn, sono sempre pieni di pubblico festante, proprio difficile da capire!
Probabilmente la scimmietta in smoking che fuma il sigaro è più divertente del bravo trapezista o del simpatico e un po’ nostalgico clown. Probabilmente.
O, forse, è davvero un triste spettacolo vedere gli animali trattati al pari di oggetti, costretti a vivere in gabbie troppo strette e a subire ogni sorta di abuso.
Non dobbiamo chiedere nulla agli animali, le loro risposte le conosciamo già, piuttosto chiediamo alla gente cosa ci trovi di divertente in tutto questo. Perché non andiamo semplicemente al cinema a vedere persone che accettano spontaneamente, anzi, bramano e scelgono di esibirsi per noi?
Può darsi sia il gusto del potere, quel leggero brivido che prende alla schiena quando vedi che il leone ruggisce, arrabbiato, al tizio con lo sgabello e la frusta ma poi si accuccia ed abbassa gli occhi. E invece molto probabilmente quello stesso leone è intontito da farmaci e costretto a quei gesti da addestramenti fatti a suon di botte e scariche elettriche!
La sottomissione, dev’essere certamente questo, oppure la tensione che sale quando si teme che il grosso boa stringa il collo del giocoliere ed allora guardi con un solo occhio. Uno chiuso perché non è bello vedere un uomo morire strozzato, no. Ma l’altro occhio è aperto, perché quando ricapita più di vedere una cosa del genere? Ci sentiamo coraggiosi ad assistere. Ed invece stiamo solo contribuendo ad allungare le pene di quegli animali.
Animali che sono li perché le persone si divertano e possono continuare a pensare che loro, gli animali, sono nati per essere usati e consumati dall’uomo. D’altronde, un tempo, anche gli schiavi si esibivano negli spettacoli e nelle arene. Oggi gli schiavi sono gli animali e quando ci accorgeremo quanto crudele sia tutto ciò sarà sempre troppo tardi.
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